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Al confine tra ricostruzione storica ed invenzione letteraria si muove questa rappresentazione teatrale di Gildo Matera, nella quale l'evento dell'edificazione del Duomo di Monreale rivive insieme al suo promotore, Guglielmo II, il Re illuminato che mosse mondi interi e diversi per la realizzazione del proprio progetto. Voci ed urla di contadini ed operai, marinai e maestranze, riecheggiano una Sicilia lontana e contraddittoria che prende forma sulla scena: dalla campagna al mare in tempesta, tutti si ritrovano nella Babele della costruzione, il composito scenario del cantiere fatto di arabi, greci, africani, veneziani, bizantini, siciliani, mille anime che sembra impossibile fondere insieme. È il senso del divino, pare voglia dire Matera, che fonde la pietra alla pietra e la pietra alla terra, che tiene coesi elementi diversi, a volte opposti, che muove gli intenti a convergere verso un unico scopo, i viaggi ad un medesimo luogo, le menti ad un unico sogno. prefazione di Andrea Le Moli.